Marzia Bolpagni, figura internazionale del BIM in MACE e nel mondo ci presenta il suo grande percorso
Questa settimana, abbiamo l’immenso piacere e onore di ricevere una Star Internazionale del BIM, riconosciuta nel mondo per la sua eccellenza, il suo percorso e la sua leadership nell’ambito del BIM. Parliamo di Marzia Bolpagni, Head of International BIM International presso MACE.
Marzia è un ingegnere dell’Università di Brescia, ex alunna del famoso professore Angelo Ciribini. Da qualche anno, crea strategie digitali per MACE. E’ una grande opportunità di potere capire sia il percorso che la visione di Marzia che ha seguito ed influenzato l’evoluzione del BIM a livello internazionale questi ultimi anni.
Head of BIM International – Associate Director
LinkedIn https://www.linkedin.com/in/marzia-bolpagni/
Twitter m_bolpagni
Marzia, grazie di farci l’onore di essere intervistata su ABCD Blog. Sei famosa ovunque nel mondo, potresti presentarti in poche parole ai nostri lettori ?
Grazie Emmanuel per questo invito e complimenti per il tuo lavoro. Sono un’ingegnere edile specializzata nella digitalizzazione del settore delle costruzioni. Creo strategie digitali per committenti internazionali in 5 differenti hub internazionali, mi occupo di standardizzazione a livello europeo e internazionale. Dedico molto del mio tempo per colmare il divario tra industria e accademia e per cambiare la percezione del nostro settore affinché sia più diversificato e sostenibile.
Qual’è stato il tuo percorso scolastico ed universitario? Hai sempre voluto essere Ingegnere ? Non ti è mai venuta l’idea di diventare architetto ?
L’arte e le materie scientifiche sono sempre state la mia passione. Ho studiato ingegneria edile architettura presso l’Universita’ degli Studi di Brescia, che mi ha dato una formazione sia sulla parte ingegneristica che architettonica. Questo mi permette di essere abilitata professionalmente sia come architetto che come ingegnere. Finiti gli studi, ho deciso di abilitarmi come Ingegnere civile: magari in futuro mi abiliterò anche come architetto, mai dire mai!
Vedo in diversi paesi molti « esperti BIM » che non hanno alcuna formazione solida, credo che questo sia una mancanza in quanto servono prima di tutto professionisti che capiscano la complessità del settore edile per digitalizzarlo!
Quando per la prima volta ti sei stata confrontata con il digitale e il BIM ? E ti ha sempre appassionato ?
All’Università degli Studi di Brescia ho avuto la fortuna di conoscere il professore Angelo Luigi Camillo Ciribini durante il corso di Organizzazione del Cantiere. Il professore Ciribini è stato tra i pionieri in Italia e a livello internazionale a studiare ed implementare il BIM. Il tema mi ha subito appassionato perchè era qualcosa di estremamente innovativo. Ho così deciso di approfondirlo durante la mia tesi di laurea collaborando anche con il centro di ricerca finlandese VTT che nel 2013 ha poi pubblicato la mia tesi sull’uso del BIM negli appalti pubblici. Il testo ha avuto subito un enorme successo ed è stato usato come riferimento per le strategie governative di diversi Paesi.
A proposito, nell’industria dell’edilizia, e in particolare in Italia, sentivi che c’era molto da cambiare e che il digitale era necessario ?
Assolutamente sì. Finiti gli studi, mi sono resa conto di quante opportunità ci fossero e ho voluto indirizzare la mia carriera in quella direzione. Mi sono rifiutata di iniziare a lavorare in modo tradizionale usando ancora un approccio puramente 2D!
Chi è stato il tuo mentor e perchè ? Angelo Ciribini ?
Il professore Ciribini sicuramente è stato il primo e resta ancora oggi una continua fonte d’ispirazione. Ho poi incontrato tante persone che hanno creduto in me fin dall’inizio e hanno colto il mio potenziale: sono estremamente grata ad ognuna di esse. Per questo motivo da alcuni anni ho iniziato anche io ad essere mentore per altre donne o giovani ragazzi. Attualmente supporto più di 10 persone e gioisco nel vedere i loro progressi quotidiani. Proprio oggi un giovane talentuoso mi ha informata che è stato assunto per il suo primo lavoro!
Oltre al mentor, c’erano persone che ti ispiravano ?
Assolutamente sì, e lo fanno ancora oggi! È importante avere dei modelli di riferimento. Quando ho iniziato il mio dottorato al Politecnico di Milano, ho partecipato ad una conferenza internazionale dove hanno parlato diversi esperti tra cui Annalisa De Maestri (intervistata da ABCDBlog anchè) e Luciana Burdi (e ..c’eri anche tu!). Dopo averle viste sul palco ho pensato « Un giorno voglio arrivare anche io lì' ».. e dopo qualche anno ci sono riuscita, anche grazie ai loro consigli: sono due donne strepitose! Ho anche avuto la fortuna di collaborare con David Philp che ha seguito la mia tesi di dottorato e Bilal Succar con il quale ancora collaboro nell’iniziativa BIM Excellence Initiative.
Nel tuo percorso che conosco un pochino, so che sei subito stata interessata a lavorare a livello internazionale e alla standardizzazione, collaborando con enti di ricerca. Puoi raccontarci il tuo bellissimo percorso ?
Come accennato prima nel 2012-2013 ho lavorato con il centro di ricerca finlandese VTT sul tema della digitalizzazione degli appalti pubblici, ho poi collaborato con il centro di ricerca italiano ITC, CNR. Nel 2014, ho iniziato un dottorato di ricerca al Politecnico di Milano che mi ha portata prima a Boston nel 2015-2016 lavorando con Massport, e poi a Londra nel 2016-2017 presso il Ministero di Giustizia inglese dove ho conosciuto Mace, la compagnia per cui lavoro oggi. Nel 2016 ho pubblicato un testo “The Many Faces of LOD” che mi ha permesso di iniziare a collaborare al CEN, Comitato di Standardizzazione Europea, dove da 5 anni coordino un gruppo di esperti provenienti da 16 paesi differenti sul tema del Livello di fabbisogno informativo (level of information need).
Puoi spiegarci il tuo ruolo attuale e presentarci la Compagnia per la quale lavori, MACE, la sua organizzazione e i suoi obiettivi ?
Mace è una compagnia di consulenza, costruzioni, sviluppo immobiliare e gestione (facility management) che opera in cinque differenti hub internazionali. Il nostro scopo è ridefinire i limiti delle ambizioni promuovendo una società sostenibile, crescendo insieme alle comunità nelle quali svolgiamo i nostri progetti e fornendo valore distintivo ai nostri clienti. Alcune opere di Mace includono: Shard di Renzo Piano Building Workshop e London Eye a Londra, Dubai Expo 2020, Stadio del Tottenham e East Village n.08.
Hai avuto una crescita incredibile sicuramente legata alla tua passione del digitale ed alla tua grande competenza. Puoi spiegarci il tuo viaggio interno a Mace ? E il tuo ruolo adesso in particolare. Qual’è la tua missione ?
Ho iniziato come BIM Advisor nel 2017 per poi essere promossa a Senior BIM Advisor e ora sono Associate Director – Head of BIM International. Mi occupo dell’implementazione del BIM a livello internazionale aiutando clienti pubblici e privati ad iniziare un percorso di digitalizzazione che rispetti il loro livello di maturità digitale: da Australia, India, Regno Unito, Europa, Africa, Nord America e Sud America.
Dopo soli 15 mesi in Mace sono stata premiata come miglior dipendente per Innovazione ed Eccellenza dei servizi offerti tra più di 6000 dipendenti.
Da qualche anno, gestisci anche un soggetto molto importante sui Level Of Details nel mondo, in Europa e in Italia. Sei certamente la figura più esperta in questo campo. Come mai ? Era già una tua passione o è avvenuto per caso ?
Tutto è nato quando ero in America a Boston e mi sono resa conto che il modo in cui i committenti specificavano i requisiti informativi era spesso generico e non permetteva verifiche automatiche o semi automatiche. Ho quindi voluto studiare a fondo la problematica e lavorare con altri esperti per trovare ua soluzione che potesse migliorare l’industria.
Qual’è lo stato dell’arte dei LOD o LOIN o LOx e qual’è la differenza e come potrà aiutare il settore a crescere ?
Nel mondo ci sono molte definizioni relative ai Livello di Sviluppo/Dettaglio/Informazione etc. che ho riassunto nell’articolo “The Many Faces of LOD”. Queste definizioni non riescono a definire in modo preciso i requisiti informativi e sono troppo spesso aperte ad interpretazione. Per questo motivo in Europa abbiamo creato uno standard (EN 17412-1) per migliorare il modo di richiedere informazioni in ambito BIM: il Livello di Fabbisogno Informativo. Lo standard fornisce i concetti e principi del framework per richiedere informazioni (informazioni geometriche, alfanumeriche e documentali). Stiamo poi lavorando su una linea guida e su uno schema dati per gli sviluppatori software.
Puoi trovare più informazioni (in italiano) in questi articoli: https://www.ingenio-web.it/29519-nuova-norma-uni-en-17412-1-dai-lod-al-livello-di-fabbisogno-informativo
Sei una Star ed hai ricevuto durante gli ultimi mesi/anni tantissimi riconoscimenti e premi. Puoi dirci quali ? E quale premio ti ha colpito o emozionato di più?
Grazie. Forse « Star » è un po’ esagerato!
Quello a cui sono particolarmente legata è quello del 2017 come miglior donna ingegnere in Italia, in quanto è stato il primo riconoscimento ottenuto.
Tengo molto anche al premio del 2019 che il mio team ha ricevuto come miglior iniziativa digitale dell’anno.
Nel 2021 ho poi ricevuto 9 premi individuali e ne sono davvero onorata! Essere premiata come miglior giovane ingegnere del Regno Unito ed incontrare la Principessa Anna è stata un’esperienza unica che non dimenticherò per tutta la vita. Sono anche stata inclusa tra le 50 donne più influenti nella tecnologia nel Regno Unito pubblicando un articolo sul Financial Times. A novembre sono stata anche premiata come Donna del Futuro nella categoria Costruzioni, Real estate e Infrastrutture e… Forbes Italia ne ha parlato!
È bello vedere che diversi paesi riconoscono il tuo lavoro. Credi che gli italiani siano fieri di te ?
Credo di sì. L’Associazione Alumni dell’ Università degl Studi di Brescia, infatti, a Dicembre mi ha premiata come Alumna dell’Anno: mi ha fatto molto piacere. Ricevo spesso anche messaggi da altri italiani che vedono in me un esempio (o una speranza) di poter emergere, nonostante la giovane età !
Fai sempre ingegneria e progettazione o non più ? E non ti manca ?
Ora non mi occupo direttamente di progettazione, ma nella vita non si può smettere di essere ingegneri! Applico le mie conoscenze ogni giorno nei progetti che seguo. Come accennavo prima, è importante avere professionisti nelle proprie aziende e non solo « esperti di digitalizzazione ».
Tuttavia, credo che bisogni sfatare il mito del « Percorso lineare » : ora più che mai si può inizare un percorso formativo e professionale e poi intraprendere una via differente. Come ho spiegato nel mio recente libro Industry 4.0 for the Built Environment, ci sono numerosi ruoli emergenti e necessità di nuove competenze interdisciplinari !
In UK, sei anche coinvolta in gruppi nazionali tipo CDBB, UK BIM Alliance, buildingSMART UK, National Digital Twin?
Si, certo, sono Ambasciatrice dell’UK BIM Alliance, ho collaborato in un progetto di CDBB su digital compliance (D-COM) e sono project lead in un lavoro per Construction Innovation Hub sulla valutazione della maturità dei requisiti delle committenze per supportare l’industrializzazione delle costruzioni (platform approach).
Sei veramente incredibile perchè lavori anche sul BIMDictionary. Puoi parlarci di questa bella iniziativa ?
Il BIM Dictionary è un progetto open source supportato da una community di più di 140 volontari per creare una fonte attendibile con i principali termini relativi al BIM. Attualmente conta 810 termini in 27 lingue differenti. Il progetto fa parte della BIM Excellence Initiative fondata da Bilal Succar, uno dei principali esperti BIM. Io ricopro il ruolo di Vice Editrice coordinando i team internazionali e revisiono la traduzione italiana (sviluppata da un team tutto al femminile formato dalle esperte Silvia Mastrolembo Ventura, Silvana Bruno, Isabella Selmi, Giovanna Alacri e Marina Block).
Come spieghi che ci sia una diaspora italiana così avanzata nel BIM e l’edilizia in tutto il mondo e specificamente in Inghilterra. Come spieghi questa superiorità e situazione ? E il vostro sistema universitario che forma eccellenze o ci sono altri motivi ?
E’ una bella domanda. L’università italiana forma professionisti che sono apprezzati a livello internazionale. Spesso ci lamentiamo per la troppa teoria rispetto ai colleghi esteri, ma questo ci permette di risolvere situazioni complesse. E’ vero che nel Regno Unito ci sono molti professionisti Italiani; proprio per questo nel 2019 ho creato la community Italians in Digital Transformation UK (IDT UK), composta da Italiani che lavorano in UK e hanno passione per l’innovazione digitale e spirito collaborativo : ora siamo piu’ di 500 persone. Insieme al comitato organizzativo – che colgo l’occasione di ringraziare del tempo e passione – organizziamo eventi che hanno lo scopo di essere da ponte tra Italia e UK (e non solo !) sul tema della trasformazione digitale a 360 gradi. Seguite la pagina LinkedIn per essere informati sui nostri prossimi eventi gratuiti!
In Italia, sono gli universitari che hanno spinto per il BIM obbligatorio, una situazione opposta a quella in tanti altri paesi. Come si può spiegare ?
Vero. Diversi docenti Universitari hanno spinto per l’adozione del BIM in Italia; abbiamo la fortuna nel nostro settore di avere menti eccelse in accademia! Grazie alla ricerca e allo sviluppo, hanno capito le potenzialità del BIM e hanno lavorato con le istituzioni e i professionisti per fare formazione e creare un mandato governativo.
Hai già fatto tante bellissime cose nella tua carriera. Cosa sono i tuoi obiettivi per il futuro ? Quale sarebbe il tuo sogno ?
Grazie. Ne ho tanti: ma uno dei principlai è lavorare affinché il settore delle costruzioni possa cambiare radicalmente per affrontare il tema del cambiamento climatico.
Oltre al BIM e il digitale, quali sono le tue passioni personali ?
Viaggiare! Adoro anche l’arte e mi piace visitare mostre, attendo i mesi freddi per praticare sport invernali (sci, snowboard, fondo e pattinaggio sul ghiaccio).
Cosa ti piace in Inghilterra? E com’è stato difficile integrarsi?
Le opportunità che offre a noi giovani, soprattutto a noi giovani donne di talento. Fortunatamente, non è stato difficile integrarsi, perché mi sono circondata di persone intelligenti e con interessi simili ai miei.
Conosci un po’ il mercato francese e dell’AEC. Cosa ne pensi sinceramente ?
Purtroppo lo conosco poco. Qualche anno fa ho collaborato al progetto MINnD sulla parte legale e contrattuale con il professore Ciribini e ho anche partecipato ad EDUBIM nel 2016. Rispetto ad altri paesi, mi sembra che la Francia stia investendo sulla parte infrastrutturale, tema assai rilevante. Spesso il materiale pubblicato è solo in francesce e questo è un peccato perché non può essere usato da un pubblico più ampio. Per fortuna, ci sei tu Emmanuel che con il tuo blog fai scoprire ad un pubblico più ampio il lavoro francese !
Vorresti dire qualcosa di particolare alle nostre lettrici e i nostri lettori ?
Date spazio ai giovani di talento: insieme potete andare molto lontano e raggiungere risultati che non immaginavate possibili !
Cara Marzia, ti ringraziamo tantissimo per l’intervista e ti auguriamo di continuare sulla strada del successo.